Notti Reagisco male ai silenzi della notte: percepisco i miei pensieri, come fluenti e rigogliosi fili d'erba spazzati dal vento. Affollano la strada unica del mio discernere e mentre colgo la lunghezza di un significato lo spettacolo del mio vivere affolla a sprazzi l'ultima resistenza della mia coscienza. Inizia dolcemente a vacillare la mia attenzione e loro, i pensieri, continuano imperterriti a sussurrarmi la loro singola importanza, soffiano, si accalcano ed il mio corpo fiaccato di così tanta invadenza abbandona mollemente tanta insistenza. Permea l'involontaria voglia di non ascoltare la mia anima e dormo. Sogno ricette di inutili alchimie. Notti.