Ofelia Ricordò il suo volto, come il bagliore delle candele riverberava sui suoi capelli: l'ultima luce prima dell'oscurità eterna. Ricordò il tocco della sua pelle contro la propria: l'ultima stilla di calore prima di inoltrarsi in una terra dominata dal gelo. Socchiuse le labbra per sussurrare il nome di lui e quelle poche sillabe, rinchiuse in piccole e fragili bolle d'aria, salirono lente verso la superficie, sfiorando le ciocche nere che si erano allargate attorno al corpo di lei come alghe scure, passandole davanti agli occhi socchiusi, fino a scoppiare e disegnare cerchi sullo specchio d'acqua. Tutto il resto, nella stanza, era ormai immobile.